- Secondo Imazon, nell’Amazzonia brasiliana la deforestazione sta dilagando.
- I dati di Imazon mostrano che a giugno 2018 la deforestazione ha toccato i 1.169 chilometri quadrati, il livello più elevato mai raggiunto da quando la ONG ha iniziato a effettuare rilevamenti mensili nel 2007.
- Sebbene i dati mensili raccolti da sistemi monitoraggio a breve termine siano, come è noto, variabili, la cifra di giugno arriva immediatamente dopo i 643 chilometri quadrati di perdita di foresta di maggio.
- Gli scienziati segnalano che il Brasile, dopo un calo storico nella deforestazione, sta invertendo la rotta.
I dati raccolti da un gruppo che monitora la foresta brasiliana indicano un’impennata della deforestazione nella foresta pluviale più vasta del pianeta, con un tasso di deforestazione che a giugno ha toccato il livello più alto da quando sono iniziati i rilevamenti mensili, nel 2007.
Imazon, una ONG che monitora in maniera indipendente l’andamento della foresta in Brasile, l’ultima settimana di luglio ha pubblicato la sua segnalazione mensile sulla deforestazione, che fissa la perdita forestale di giugno in Amazzonia a 1.169 chilometri quadrati, un’area vasta quanto la città metropolitana di Napoli. Rispetto a giugno dello scorso anno, questa cifra rappresenta un aumento del 108 percento e supera il precedente record di 1.112 chilometri quadrati registrato nel settembre 2007.
Sebbene i dati mensili raccolti da sistemi monitoraggio a breve termine siano, come è noto, variabili, la cifra di giugno arriva immediatamente dopo i 643 chilometri quadrati di perdita forestale di maggio, che già aveva rappresentato la perdita più alta da giugno 2016, così come la segnalazione, da parte degli scienziati che la decisione del governo brasiliano di combattere la deforestazione sta vacillando.
Da quando è salito al potere, dopo l’impeachment della Presidentessa del Brasile Dilma Rousseff nell’agosto 2016, Michel Temer ha portato avanti un programma che, secondo gli ambientalisti, sta indebolendo l’impegno del paese nella protezione della foresta amazzonica. Per esempio, durante il Congresso, Temer e i suoi sostenitori hanno tagliato i fondi per il monitoraggio e per il rispetto ambientale e, di contro, hanno presentato una serie di leggi per ridurre le aree protette e le terre riservate agli indigeni. Che siano legati a queste misure o meno, nel 2018 il governo brasiliano deve ancora pubblicare i dati provenienti dal proprio sistema di monitoraggio della deforestazione. Fino allo scorso anno, infatti, i dati venivano pubblicati dall’Agenzia Nazionale di Ricerca Spaziale del Brasile INPE su base trimestrale.
Oltre alla politica interna, anche altre questioni contribuiscono all’impennata della deforestazione. La guerra commerciale portata avanti da Trump ha dirottato gli acquirenti internazionali verso i prodotti agricoli brasiliani, una manna per i coltivatori di semi di soia e per gli allevatori di bestiame dell’Amazzonia. E il real debole contribuisce a far crescere la redditività dell’agroalimentare brasiliano. Inoltre, le condizioni di siccità persistente in Amazzonia aumentano il rischio di incendi forestali che spesso si propagano dalle aree deforestate e incrementano il degrado che, prima o poi, porta alla deforestazione. Nel complesso, nulla fa pensare che l’attuale crescita della deforestazione possa regredire in fretta.
Il Brasile è stato ampiamente elogiato per un calo significativo della forestazione verificatosi a partire dal 2004. Tale riduzione è stata attribuita in gran parte a sistemi di monitoraggio migliori, alla creazione di nuove aree protette e territori per gli indigeni, a un maggiore controllo del rispetto delle leggi ambientali e a condizioni macroeconomiche favorevoli.
Citazioni
- Fonseca, A., Justino, M., Cardoso, D., Ribeiro, J., Salomão, R., Souza Jr., C., & Veríssimo, A. 2018. Boletim do desmatamento da Amazônia Legal (Junho 2018) SAD (p. 1). Belém: Imazon.