- Secondo analisi indipendenti sugli ultimi dati sulla temperatura globale diffusi dall’Amministrazione nazionale oceanica e atmosferica degli Stati Uniti (NOAA) e dalla National Aeronautics and Space Administration (NASA), il 2018 è stato il quarto anno più caldo mai registrato per il pianeta Terra.
- Gli scienziati della NOAA hanno determinato che la temperatura media globale nel 2018 è stata di 1,42 gradi Fahrenheit, o 0,79 gradi Celsius, sopra la media del ventesimo secolo. La temperatura media della superficie del mare era di 1,19 gradi Fahrenheit (0,66 gradi Celsius) sopra la media, mentre la temperatura della superficie terrestre era di 2,02 gradi Fahrenheit (1,12 gradi Celsius) superiore alla media - entrambi al quarto posto tra i dati più alti registrati.
- Le più forti tendenze di riscaldamento sono state osservate nella regione artica dove si registra una continua perdita di ghiaccio marino. Allo stesso tempo, i declini nelle calotte di ghiaccio della Groenlandia e dell'Antartico stanno contribuendo all'aumento del livello del mare, mentre l'innalzarsi delle temperature sta portando a stagioni di incendi più lunghe e ad eventi meteorologici estremi sempre più gravi.
Secondo analisi indipendenti sugli ultimi dati della temperatura globale diffusi dall’Amministrazione nazionale oceanica e atmosferica (NOAA) degli Stati Uniti e dalla National Aeronautics and Space Administration (NASA), il 2018 è stato il quarto anno più caldo mai registrato per il pianeta Terra.
“La tendenza della Terra al surriscaldamento è proseguita nel 2018, il calore persistente in vaste aree terrestri e oceaniche ha portato lo scorso anno ad essere il quarto più caldo secondo i dati raccolti in 139 anni dalla NOAA sul clima”, ha dichiarato l’agenzia in una nota, aggiungendo che analisi separate dei dati sulla temperatura globale eseguite dagli scienziati del Met Office nel Regno Unito e dall’Organizzazione meteorologica mondiale, hanno raggiunto conclusioni simili.
Le temperature globali nel 2018 sono state di 1,5 gradi Fahrenheit, o 0,83 gradi Celsius, più calde rispetto a quelle registrate tra il 1951 e il 1980, gli scienziati del Goddard Institute for Space Studies della NASA (GISS) hanno rilevato. Dalla fine del diciannovesimo secolo, la temperatura media della superficie globale è aumentata di circa 2 gradi Fahrenheit, o 1 grado Celsius.
“Il 2018 è stato di nuovo un anno estremamente caldo, sulla scia di una tendenza al riscaldamento globale a lungo termine”, ha detto il direttore del GISS, Gavin Schmidt, in una dichiarazione, aggiungendo che il riscaldamento osservato finora è stato causato in gran parte dall’aumento delle emissioni di gas serra riversate nell’atmosfera come risultato delle attività umane.
La temperatura media globale nel 2018 è stata di 1,42 gradi Fahrenheit o 0,79 gradi Celsius sopra la media del ventesimo secolo, hanno determinato gli scienziati della NOAA. La temperatura media della superficie del mare era di 1,19 gradi Fahrenheit (0,66 gradi Celsius) sopra la media, mentre la temperatura della superficie terrestre era di 2,02 gradi Fahrenheit (1,12 gradi Celsius) sopra la media – entrambi al quarto posto tra i dati più alti mai registrati.
Dal 1977 ogni anno si sono registrate temperature globali superiori alla media, rendendo così il 2018 il 42° anno consecutivo più caldo di quanto sarebbe stato se non fosse per il cambiamento climatico causato dall’uomo. Nove dei 10 anni più caldi mai registrati si sono verificati dal 2005 e gli ultimi cinque anni sono stati proprio i cinque più caldi. Le temperature globali medie del 2018 sono infatti al di sotto solo del 2016, l’anno più caldo mai registrato, il 2015, il secondo più caldo, e il 2017, il terzo più caldo.
Poiché le dinamiche meteorologiche possono influire sulle temperature regionali, nel corso di un anno diverse regioni della Terra possono sperimentare differenti livelli di riscaldamento. La NOAA ha rilevato che la temperatura media annuale nel 2018 per i 48 stati contigui degli Stati Uniti è stata la 14esima più calda mai registrata, mentre gran parte dell’Europa, della Nuova Zelanda e alcune parti del Medio Oriente e della Russia hanno registrato temperature terrestri record. Anche parti del Pacifico meridionale e parti del nord e del sud dell’Oceano Atlantico hanno registrato temperature di superficie del mare più alte di tutti i tempi.
Tuttavia, le più forti tendenze al riscaldamento sono state osservate nella regione artica con la sua continua perdita di ghiaccio marino. L’estensione media del ghiaccio marino artico a dicembre 2018 era di 4,58 milioni miglia quadrate, come ha dimostrato un’analisi del National Data and Snow Center statunitense, basandosi sui dati della NOAA e della NASA. Si tratta di 378.000 miglia quadrate, ovvero il 7,6 per cento, in meno rispetto alla media del periodo dal 1981 al 2010 e la quarta dimensione più piccola rilevata nel mese di dicembre da quando sono iniziate le registrazioni nel 1979.
Allo stesso tempo, i declini nelle calotte di ghiaccio della Groenlandia e dell’Antartico stanno contribuendo all’innalzamento del livello del mare, ha aggiunto il direttore della GISS, Schmidt, mentre l’innalzarsi delle temperature sta portando a stagioni di incendi più lunghe e ad eventi meteorologici estremi sempre più gravi. “Gli impatti del riscaldamento globale a lungo termine sono già stati avvertiti – inondazioni sulle coste, ondate di calore, intense precipitazioni e cambiamenti nell’ecosistema”, ha detto Schmidt.
Ad esempio, l’anno scorso gli Stati Uniti hanno subito 14 “miliardi di dollari in disastri climatici e metereologici” che hanno causato la morte di 247 persone e 91 miliardi di dollari di danni. “Sia il numero di eventi che il loro costo cumulativo si sono classificati al quarto posto tra quelli registrati dal 1980”, ha concluso la NOAA.