- I ricercatori hanno analizzato i movimenti di un branco di narvali marcati dal satellite tramite modelli matematici basati sulla teoria del caos.
- Intorno al mezzogiorno solare, i narvali si riposano vicino alla superficie oppure fanno immersioni profonde. Di notte invece, le loro immersioni diventano meno profonde ma con movimenti più rapidi e intensi, mentre probabilmente stanno cacciando calamari. Il loro comportamento cambia anche in base alla quantità di ghiaccio marino presente.
- Il ciclo di vita dei narvali è strettamente collegato al ghiaccio. Secondo i ricercatori, questo nuovo metodo potrebbe essere utile per comprendere le sfide che i narvali e altri animali artici devono affrontare a causa della riduzione del ghiaccio marino dovuta ai cambiamenti climatici.
- I narvali sono tra gli animali artici più a rischio a causa della caccia, della predazione, del cambiamento climatico, del traffico navale e dell'inquinamento acustico associato alla ricerca e all'estrazione di petrolio e gas.
I narvali sono caotici. O almeno questo è quello che pensavano i ricercatori fino a quando non hanno sviluppato un nuovo metodo matematico per individuare le regolarità nei loro movimenti apparentemente irregolari.
I narvali (Monodon monoceros) sono noti come “unicorni del mare” a causa della loro evidente zanna, che è in realtà un grande dente sensibile con fino a 10 milioni di terminazioni nervose. Queste piccole balene vivono nei mari artici e amano fare immersioni lunghe e profonde, scendendo a profondità di oltre 1.800 metri.
Gli scienziati si sono interrogati a lungo su questo comportamento, ma recentemente alcuni ricercatori hanno utilizzato modelli matematici basati sulla teoria del caos per analizzare i movimenti di un branco di narvali marcati dal satellite per un periodo di 83 giorni.
Hanno rilevato che, intorno al mezzogiorno solare, i narvali si riposano vicino alla superficie, ma nel momento in cui si inabissano, scendono a grandi profondità. Durante la notte le loro immersioni sono più superficiali, ma caratterizzate da movimenti rapidi e intensi. Gli scienziati pensano che possano star cacciando calamari, che si risalgono verso la superficie durante la notte.
“Mentre i sensori oceanici trasportati dagli animali continuano a migliorare e a raccogliere sempre più dati, mancano ancora metodi adeguati per analizzare le registrazioni di comportamenti irregolari”, ha dichiarato in un comunicato Evgeny Podolskiy, geofisico del Centro di ricerca artica dell’Università di Hokkaido e principale autore della ricerca.
Questo nuovo metodo utilizzato per trovare modelli comportamentali all’interno di a movimenti complessi è stato sviluppato da Podolskiy insieme a Mads Peter Heide-Jørgensen presso il Greenland Institute of Natural Resources ed è stata pubblicata sulla rivista PLOS Computational Biology.
“Il nostro approccio è relativamente semplice da mettere in atto e può sia tracciare che classificare i dati a lungo termine, riconoscendo le differenze tra il comportamento dei singoli animali e delle diverse specie”, suggeriscono gli autori.
I narvali sono tra gli animali artici più a rischio a causa della caccia, della predazione, del cambiamento climatico, del traffico navale e dell’inquinamento acustico associato alla ricerca e all’estrazione di petrolio e gas. Gli autori dello studio sperano che i loro metodi avranno un impatto sulle politiche di protezione delle specie a rischio.
Il ciclo vitale dei narvali è strettamente collegato al ghiaccio, che è importante sia come rifugio che come zona di caccia. Lo studio afferma che queste balene si immergono con superiore intensità quando una maggiore quantità di ghiaccio è presente.
Secondo la NASA, il ghiaccio marino si sta riducendo di circa il 13% per decennio a causa del surriscaldamento dovuto al cambiamento climatico. Secondo i ricercatori, questo nuovo metodo potrebbe essere utile per comprendere le sfide che i narvali e altri animali artici devono affrontare a causa della perdita del ghiaccio marino.
Immagine del banner: Un narvalo di Газпром нефть via Wikimedia Commons (CC BY-SA 4.0).
Citazione:
Podolskiy, E. A., & Heide-Jørgensen, M. P. (2022). Strange attractor of a narwhal (Monodon monoceros). PLOS Computational Biology, 18(9), e1010432. doi:10.1371/journal.pcbi.1010432
Articolo originale: https://news-mongabay-com.mongabay.com/2022/09/the-mystery-of-narwhal-behavior-arctic-climate-change/