- Un nuovo studio ha scoperto che allo stato selvatico rimangono all’incirca dai 973 ai 2503 leopardi indocinesi, dei quali solo tra i 409 e 1051 sono adulti in età riproduttiva.
- Oggi il leopardo indocinese è estinto a Singapore, funzionalmente estinto in Laos e in Vietnam, e prossimo all’estinzione in Cambogia e in Cina.
- I ricercatori hanno individuato tre siti prioritari per la conservazione del leopardo indocinese: la Malesia peninsulare, il complesso forestale del Tenesserim settentrionale al confine tra Tailandia e Birmania e un’esigua popolazione isolata nella Cambogia orientale.
Il leopardo indocinese sta lottando per sopravvivere..
Un tempo diffuso in tutto il sudest asiatico, questa sottospecie di leopardo è stata spazzata via da gran parte del proprio habitat e attualmente compare solo nel sei per cento del suo territorio storico, rivela un nuovo studio pubblicato su Biological Conservation .
“Non se l’aspettava nessuno,” ha dichiarato a Mongabay il co-autore Jan F.Kamler, coordinatore del Southeast Asia Leopard Program per Panthera, organizzazione globale per la conservazione dei felini selvatici. “Tutti avevano dato per scontato che il leopardo fosse ancora abbastanza comune nelle foreste del sudest asiatico. I conservazionisti si erano accorti di una drastica diminuzione delle tigri in tutta l’Asia sudorientale, ma non si erano resi conto che un collasso di proporzioni simili riguardasse anche il leopardo.”
Dopo aver analizzato i dati di 146 censimenti della fauna selvatica degli ultimi 20 anni, un team internazionale di ricercatori ha scoperto che allo stato selvatico rimangono all’incirca dai 973 ai 2503 leopardi indocinesi. Di questi, solo dai 409 ai 1051 esemplari sono adulti in età riproduttiva.
Dati nazionali hanno rivelato che il leopardo indocinese è ormai estinto a Singapore e funzionalmente estinto in Laos e Vietnam, dove allo stato selvatico non rimane alcuna popolazione vitale. La sottospecie è prossima all’estinzione anche in Cambogia e in Cina.
Secondo lo studio, oggi il leopardo occupa solo l’otto per cento del suo territorio storico in Cambogia, dove rimane una sola popolazione vitale nel territorio delle Pianure Orientali (Eastern Plains Landscape). Anche in Cina, il leopardo compare solo nello 0,4 per cento del suo territorio storico. Inoltre, l’habitat del leopardo in Malesia, Birmania e Tailandia si è pure ridotto drasticamente.
Infatti gli scienziati sono arrivati alla conclusione che per il leopardo indocinese rimangono solo due importanti baluardi, uno nella Malesia peninsulare, e l’altro nel complesso forestale del Tasserim settentrionale, al confine tra Tailandia e Birmania: ciò fa di questi luoghi i due siti prioritari per la conservazione del leopardo. Il team ha anche individuato un terzo sito prioritario, la Cambogia orientale, “per il suo elevato e unico valore di conservazione.”
Visto questo drammatico declino del leopardo indocinese, i ricercatori suggeriscono di riclassificare questa sottospecie nella Lista Rossa IUCN da Vulnerabile a In Pericolo. In questo modo si potrebbero infliggere pene più severe e migliorare la protezione di questa specie, sostiene Kamler.
“Mentre oggi la sanzione per l’uccisione di un leopardo può risultare leggera, se questa specie venisse ufficialmente classificata come In Pericolo dall’IUCN le pene per coloro che uccidono un leopardo potrebbero aumentare fino alla detenzione e a pesanti multe, e ciò sarebbe un forte deterrente,” ha dichiarato Kamler.
“In secondo luogo, le specie in pericolo ottengono una maggiore pubblicità e più fondi destinati alla conservazione rispetto ad altre specie. Per questo, le ONG possono cominciare a classificare il leopardo indocinese come una specie prioritaria in tutta la regione, così da promuoverne meglio la conservazione.”
Il team di ricercatori è convinto che la minaccia maggiore per il leopardo indocinese sia rappresentata dal bracconaggio finalizzato al commercio illegale di fauna selvatica. Questo perché, secondo Kamler, le parti di leopardo vengono utilizzate per sostituire parti di tigre che, essendo diventate introvabili, fanno salire il prezzo del leopardo.
“Attraverso gran parte del sudest asiatico, specialmente in Laos, Cambogia e Vietnam, la cattura è diventata un’epidemia, e ciò sembra essere il primo fattore che, in queste zone, sta portando i leopardi all’estinzione,” aggiunge il ricercatore.
Un precedente studio ha scoperto che, in generale, i leopardi hanno perso più del 75 per cento del loro habitat storico. Il destino del leopardo indocinese dipende anche dalla protezione assicurata alle ultime popolazioni rimaste. E, per Kamler, questo significa una salvaguardia particolare dei tre siti prioritari individuati dalla ricerca nei confronti del bracconaggio, con la rimozione del vasto numero di trappole che sono già state piazzate in queste aree, per esempio.
I ricercatori sperano che il loro studio spinga i governi e le ONG ad agire immediatamente contro nuove perdite dell’habitat del leopardo.
“In risposta a questo problema di conservazione, Panthera ha appena ampliato il proprio Leopard Program includendovi il sudest asiatico, e già quest’anno stiamo allestendo centri di monitoraggio a lungo termine tra le ultime popolazioni di leopardo indocinese rimaste in questa regione, ovvero in Cambogia, Malesia, Tailandia ed, eventualmente, in Birmania,” ha affermato Kamler. “Oltre ad allestire centri di monitoraggio per tracciare il numero dei leopardi con le fototrappole, stiamo anche lavorando con i governi e le ONG locali per rafforzare il rispetto delle leggi nei siti prioritari dell’Asia sudorientale.”
CITAZIONI:
- Rostro-García S, Kamler JF, Ash E, Clements GR, Gibson L, Lynam AJ, McEwing R, Naing H & Paglia S (2016) Endangered leopards: Range collapse of the Indochinese leopard (Panthera pardus delacouri) in Southeast Asia. Biological Conservation 201 (2016) 293–300. doi:10.1016/j.biocon.2016.07.001