- La scorsa settimana, all’unanimità 25 governi hanno deciso di creare la più grande area marina protetta al mondo vicino l’Antartide.
- La nuova area marina protetta, che dovrebbe entrare in vigore nel dicembre 2017, sarà disposta per proteggere circa 1,55 milioni di chilometri quadrati del mare di Ross intorno all’Antartide.
- Secondo l’accordo, il 72% dell’area marina sarà zona di riserva integrale, in cui sarà vietato qualsiasi tipo di pesca. La protezione sarà in vigore per 35 anni.
La scorsa settimana, 24 paesi e l’Unione Europea hanno deciso all’unanimità di creare la più grande area marina protetta al mondo vicino l’Antartide.
L’accordo è stato raggiunto durante la riunione della Commissione per la Conservazione delle Risorse Marine Viventi dell’Antartide (CCAMLR), tenutasi a Hobart in Australia. La nuova area marina protetta (MPA), che dovrà entrare in vigore nel dicembre 2017, sarà disposta per proteggere circa 1,55 milioni di chilometri quadrati del mare di Ross in Antartide – un’area più grande di Francia, Germania e Spagna messe insieme.
Secondo l’accordo, il 72% dell’area marina – quasi 1,1 milioni di chilometri quadrati – sarà zona di riserva integrale, in cui qualsiasi tipo di pesca sarà vietato. Verranno ricavate delle zone speciali dove la raccolta di crostacei e altri pesci sarà permessa solo ai fini della ricerca. La protezione sarà in vigore per 35 anni.
“La creazione della MPA nel mare di Ross è un’incredibile passo avanti per la protezione delle specie marine,” ha dichiarato John Kerry, Segretario di Stato degli Stati Uniti.
Il mare di Ross nell’Antartide, situato a sud della Nuova Zelanda, è considerato una delle regioni marine più incontaminate al mondo. Uno studio del 2011, pubblicato nel Biological Conservation l’ha definito “il tratto di oceano meno colpito a livello antropico rimasto sulla Terra”, relativamente privo dell’inquinamento diffuso, delle specie invasive, dell’estrazione e della pesca eccessiva.
Il mare di Ross da rifugio a un’immensa diversità di vita marina. È la casa di quasi la metà delle balene assassine del mare di Ross, così come del del 45% circa delle foche Weddel, di circa il 38% dei pinguini Adélie, di oltre un quarto dei pinguini imperatori che sono al mondo, e di un terzo di tutti i petrelli antartici, secondo i dati del Pew Charitable Trusts.
Per proteggere questa area marina relativamente intoccabile, la Nuova Zelanda e gli Stati Uniti hanno presentato una proposta nel 2011 per la creazione di un’Area Marina Protetta del Mare di Ross. La proposta sosteneva che il mare di Ross è una delle aree più produttive dell’Oceano Indiano, e una delle poche regioni al mondo dove la popolazione dei più grandi predatori marini è ancora intatta. Sosteneva inoltre che la piattaforma continentale del mare di Ross è una delle regioni dell’emisfero australe meglio studiate a livello scientifico.
“L’alto livello esistente di conoscenze scientifiche e informazioni sulla regione del mare di Ross la rende l’unico candidato ideale da proteggere” concludeva la proposta.
L’accordo finale è arrivato dopo cinque anni di negoziati tra 25 governi. Gli ambientalisti hanno accettato di buon grado la decisione unanime ma hanno anche espresso la loro preoccupazione per il futuro dopo i 35 anni di protezione della MPA.
“Nonostante sia, senza dubbio, una buona notizia, l’accordo sul mare di Ross terminerà tra 35 anni”, ha dichiarato Chris Johnson, Direttore WWF per la Scienza Oceanica dell’Australia, il quale ha partecipato alla riunione CCAMLR a Hobart. “Secondo le direttive dell’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura, la protezione delle aree marine deve essere permanente. Il WWF teme che gli accordi sul mare di Ross non rispettino i suoi standard. Negli anni che verranno, il WWF continuerà a fare pressione affinché il mare di Ross diventi un’area marina protetta (MPA) per sempre.”
Il Segretario Esecutivo CCAMLR, Andrew Wright, ha aggiunto: “Si è trattato di un negoziato incredibilmente complesso che ha richiesto a un numero di Stati membri di mettere sul tavolo le proprie speranze e preoccupazioni nei sei incontri annuali CCAMLR così come in seminari intersessionali. Un numero di dettagli riguardanti le MPA devono essere ancora finalizzati ma la creazione di zone protette non è in discussione e siamo incredibilmente fieri di essere arrivati a questo punto.”