- Secondo lo studio pubblicato sulla rivista Nature Communications nel mese di gennaio 2019, negli ultimi settant'anni l'energia delle onde del mare (trasmessa dal vento) è aumentata e ciò potrebbe avere conseguenze significative per le comunità costiere e gli ecosistemi.
- Le direzioni del vento sono state influenzate a livello globale dal riscaldamento della parte superiore dell'oceano e ciò ha provocato un aumento della forza delle onde. I ricercatori che hanno condotto lo studio per Nature Communications affermano di aver scoperto una tendenza a lungo termine relativa alla potenza ondosa (globalmente in aumento) che sarebbe direttamente collegata al surriscaldamento storico della superficie oceanica.
- Sostengono inoltre che i (loro) risultati mostrano che tale energia potrebbe essere utilizzata come indicatore del cambiamento climatico, proprio come accade attualmente con i livelli di concentrazione di anidride carbonica dell'atmosfera, l'innalzamento del livello dei mari e le temperature atmosferiche della superficie globale.
Il cambiamento climatico sta avendo conseguenze sugli oceani sotto molti aspetti, dall’innalzamento della temperatura dell’acqua e del loro livello fino ad arrivare all’acidificazione e alla riduzione dell’ossigeno.
Attualmente gli scienziati hanno segnalato un altro cambiamento negli oceani causato dal riscaldamento globale: secondo lo studio pubblicato sulla rivista Nature Communications nel mese di gennaio 2019, negli ultimi settant’anni l’energia delle onde marine (trasmessa dal vento) è aumentata e ciò potrebbe avere conseguenze significative per le comunità costiere e gli ecosistemi.
Le direzioni del vento sono state influenzate a livello globale dal riscaldamento della parte superiore dell’oceano e ciò ha provocato un aumento della forza delle onde. I ricercatori che hanno condotto lo studio per Nature Communications affermano di aver scoperto una tendenza a lungo termine relativa alla potenza ondosa (globalmente in aumento) che sarebbe direttamente collegata al surriscaldamento storico della superficie oceanica.
“Per la prima volta abbiamo individuato un segnale universale dell’effetto del riscaldamento globale nel clima delle onde”; queste le parole di Borja G. Reguero (ricercatore presso l’Institute of Marine Sciences presso l’Università della California di Santa Cruz, nonché autore principale dello studio) in un’intervista. Ha inoltre aggiunto: “Infatti, la potenza ondosa cresce ogni anno dello 0,4% in tutto il mondo dal 1948, e ciò è collegato all’innalzamento delle temperature della superficie del mare, sia a livello mondiale che nelle regioni oceaniche”.
Roguero e gli altri autori delle ricerca hanno constatato che studi precedenti sul clima globale delle onde o sulle modalità di cambiamento delle loro caratteristiche nel tempo tendevano a concentrarsi sugli andamenti storici nei valori medi ed estremi per parametri come l’altezza, che negli ultimi decenni è aumentata, soprattutto nelle latitudini più elevate di entrambi gli emisferi.
Ecco un estratto dello studio: “Le misurazioni altimetriche via satellite effettuate dal 1985 al 2008 rivelano aumenti annuali dello 0,25% per il novantesimo percentile dell’altezza delle onde e dello 0,50% per il novantanovesimo percentile, in entrambi gli emisferi. I dati mostrano inoltre aumenti significativi delle altezze estreme delle onde presso le latitudini elevate dell’emisfero australe, lo 0,25-0,9% all’anno per il novantesimo percentile nelle zone settentionali dell’Atlantico e del Pacifico; il valore diminuisce nelle medie latitudini”. Oltre ai cambiamenti nell’altezza delle onde, anche i periodi sono aumentati e in alcuni casi anche la direzione ha subito delle variazioni, nell’Oceano Antartico e nel Nord Atlantico.
Secondo i ricercatori i cambiamenti dell’energia ondosa globale hanno ricevuto meno attenzione “soprattutto nell’ambito del cambiamento climatico”. Hanno poi aggiunto che la potenza delle onde non è ancora stata studiata come un indicatore di quest’ultimo, ma hanno scoperto che “può potenzialmente caratterizzare il comportamento a lungo termine delle condizioni globali delle onde più della loro altezza”.
Inigo J. Losada, co-autore dello studio e responsabile della ricerca presso il centro comune di ricerca Environmental Hydraulics Institute con sede in Spagna, ha affermato che i risultati mostrano che la potenza ondosa globale potrebbe essere utilizzata come indicatore del cambiamento climatico, proprio come accade attualmente con i livelli di concentrazione di anidride carbonica dell’atmosfera, l’innalzamento del livello dei mari e le temperature atmosferiche della superficie globale.
Capire la modalità di risposta della potenza ondosa globale nei confronti del riscaldamento oceanico ha anche delle importanti ripercussioni per l’adattamento delle coste agli impatti del cambiamento climatico su infrastrutture, città costiere e isole di piccole dimensioni. Gli autori dello studio hanno scritto che la potenza ondosa è un “fattore chiave del cambiamento costiero e delle alluvioni” e che man mano che tale energia aumenta, gli effetti saranno più intensi.
Per esempio, maggiore è l’innalzamento del livello del mare, più sarà l’energia delle onde che raggiungerà la riva, aggravando le conseguenze per le coste. Tuttavia le differenze regionali nel riscaldamento della parte superiore dell’oceano implicano che i cambiamenti della potenza ondosa variano a seconda del bacino. Questa variabilità che dipende dalle regioni e dal periodo dell’anno si può osservare nelle alluvioni più intense e nel rischio di erosione nelle coste del Pacifico relativo ai fatti accaduti durante El Niño, che secondo gli autori sono “spiegabili attraverso i nostri pattern della potenza ondosa”. “A livello regionale, i cambiamenti nelle aree di generazione extratropicali dell’Oceano Antartico e dell’Oceano Pacifico settentrionale, dove la potenza ondosa è più intensa, dovrebbero ricevere un’attenzione particolare.
“I nostri risultati indicano che l’analisi dei rischi che trascura i cambiamenti della potenza ondosa e che considera l’innalzamento del livello del mare come unica causa possa sminuire le conseguenze del cambiamento climatico e risultare insufficiente o inadatta”, ha affermato in una dichiarazione il co-autore Fernando J. Méndez, professore associato presso l’Università della Cantabria.
CITAZIONI
• Borja G. Reguero, Iñigo J. Losada, & Fernando J. Méndez. (2019). A recent increase in global wave power as a consequence of oceanic warming. Nature Communications 10. doi:10.1038/s41467-018-08066-0
Foto principale di Michael Goyberg.