- Secondo un nuovo studio, quando le foreste vergini tropicali vengono distrutte, l'impatto a lungo termine sulle emissioni di CO2 è drammaticamente più alto di quanto suggeriscano le precedenti stime.
- Tra il 2000 e il 2013, circa il 7 % delle foreste vergini tropicali nel mondo sono state distrutte, causando non solo emissioni dirette di CO2, ma anche emissioni “nascoste” dovute alla deforestazione, alla frammentazione e alla perdita di fauna selvatica.
- Un'ulteriore differenza tra le stime nuove e le precedenti è che quest'ultime prendono in considerazione la diminuzione del potenziale di stoccaggio di anidride carbonica delle foreste.
- Gli autori dello studio scrivono che le popolazioni indigene che vivono e proteggono circa il 35 % di queste foreste rivestiranno in futuro un ruolo sempre maggiore nella lotta ai cambiamenti climatici.
Le conseguenze sul pianeta della perdita di foresta vergine tropicale sono più devastanti di quello che si era pensato, secondo un nuovo studio pubblicato sulla rivista Science Advances.
“I nostri risultati rivelano che la distruzione di foresta vergine tropicale è una bomba a orologeria per quanto riguarda le emissioni di CO2,” ha spiegato in una dichiarazione Sean Maxwell della Wildlife Conservation Society e dell’Università del Queensland, Australia. “Questi habitat sono da preservare con urgenza perché hanno un ruolo fondamentale nello stabilizzare il clima.”
Nel 2013 c’erano 549 milioni di ettari di foresta vergine tropicale, un’area grande quanto la metà degli Stati Uniti. Ciascuno di questi lembi di foresta intatta, liberi da interventi umani su larga scala, sono visibili dal satellite e sono grandi almeno 50.000 ettari. Sebbene le foreste vergini costituiscano solo il 20 % di tutte le foreste tropicali, queste sono in grado di stoccare circa il 40 % di tutta l’anidride carbonica che viene sequestrata dalle foreste tropicali.
I ricercatori hanno calcolato l’impatto a lungo termine, fino al 2050, della perdita del 7,2 % di foresta vergine tropicale tra il 2000 e il 2013. Hanno scoperto che l’impronta di carbonio, diretta e indiretta, era sei volte maggiore rispetto a quello che le prime stime avevano suggerito. Quando vengono prese in considerazione solamente le emissioni generate direttamente dalla deforestazione, l’mpronta di carbonio si attesta sulle 338 milioni di tonnellate metriche. Il nuovo studio ha portato questa cifra a 2,12 miliardi di tonnellate metriche. In confronto, le foreste negli Stati Uniti sequestrano 236 milioni di tonnellate metriche di CO2 all’anno.
Una delle differenze chiave tra i due metodi di calcolo consiste nell’includere i benefici di stoccaggio di CO2 che vanno a perdersi quando queste foreste vengono distrutte. “Le foreste vergini tropicali sembrano poter fungere da serbatoio netto di carbonio, sempre che questo serbatoio rimanga intatto fino al 2050, compensando così lo stoccaggio di CO2 andato perso,” ha spiegato a Mongabay Yadvinder Malhi, professore di scienza degli ecosistemi presso l’Università di Oxford e co-autore dello studio. “Gli approcci convenzionali guardano solo la perdita immediata di stoccaggio di CO2.”
Le stime precedenti hanno anche tralasciato di calcolare l’impatto del degrado forestale causato dal disboscamento selettivo, dall’ “effetto margine” e dalla perdita di fauna selvatica. Il disboscamento iniziale effettuato in una foresta precedentemente intatta apre la strada ad ulteriori incursioni e all’abbattimento selettivo degli alberi più grandi e più alti, il che contribuisce a diminuire il potenziale di stoccaggio di CO2.
Le strade e i passaggi costruiti per facilitare i disboscamenti possono intensificare la pressione venatoria e accelerare la perdita di specie animali di importanza critica per la rigenerazione della foresta, come elefanti e bucerotidi. “La frammentazione causa la formazione di margini il cui microclima subisce una variazione e questo sembra aumentare il tasso di mortalità nelle piante e la perdita di biodiversità,” ha spiegato Malhi.
Lo studio potrebbe spronare a rivalutare l’importanza di conservare foreste vergini per affrontare i cambiamenti climatici. Si osserva che progetti come REDD+, che offrono incentivi finanziari ai Paesi che non abbattono le proprie foreste, rimangono focalizzati sulle frontiere del disboscamento, cioè quelle aree che, storicamente, sono interessate da alti tassi di deforestazione, mentre dovrebbero spostare la loro attenzione sulle foreste vergini.
Tom Evans, un altro co-autore dello studio presso la Wildlife Conservation Society, spiega che queste aree relativamente indisturbate di foresta sono rifugi per la biodiversità, proteggono i bacini idrici, influenzano il clima della regione in cui si trovano e tutelano anche la salute umana, dato che il rischio di trasmissione di malattie aumenta quando la foresta viene abbattuta.
Almeno il 35 % delle foreste vergini incluse nello studio ospitano e vengono protette da popolazioni indigene, che, a loro volta, si ritrovano ad affrontare un futuro incerto. La capacità delle popolazioni indigene di proteggere le proprie terre e le proprie foreste viene continuamente messa alla prova; negli ultimi mesi la lotta delle popolazioni indigene brasiliane per la tutela delle proprie terre e dei propri diritti a dispetto di un governo ostile ha catturato l’attenzione internazionale.
Maxwell sottolinea l’idea che vede le popolazioni indigene al centro della lotta per la protezione delle foreste. “Le foreste vergini rivestono spesso un’importanza critica per gli aspetti materiali e spirituali delle culture tradizionali e rafforzare la proprietà terriera dei popoli indigeni e tradizionali è un potente mezzo a favore della tutela delle foreste vergini,” ha spiegato.
Citazioni:
Maxwell, S. L., Evans, T., Watson, J. E. M., Morel, A., Grantham, H., Duncan, A., … Malhi, Y. (2019). Degradation and forgone removals increase the carbon impact of intact forest loss by 626%. Science Advances, 5(10). doi:10.1126/sciadv.aax2546
Immagine di apertura: foresta tropicale, Sulawesi, Indonesia. Imagine di Rhett A. Butler/Mongabay.
Articolo originale: https://news-mongabay-com.mongabay.com/2019/10/carbon-emissions-from-loss-of-intact-tropical-forest-a-ticking-time-bomb/