- È la prima volta che ad alcuni esemplari di rinoceronte nero del parco nazionale di Mkomazi in Tanzania vengono impiantati direttamente nelle corna piccoli sensori connessi in rete per consentire ai guardaparco di monitorare gli animali molto più da vicino di quanto non avvenisse in passato.
- I sensori sfruttano la tecnologia LoRaWAN (acronimo di “Long Range Wide-Area Network”) progettata per consentire a dispositivi dal ridotto consumo di energia, quali i sensori nelle corna dei rinoceronti, di comunicare con i dispositivi connessi a Internet, come i computer nelle sedi dei guardaparco, tramite reti wireless ad ampia portata.
- LoRaWAN è una delle varie tecnologie attualmente utilizzate per il monitoraggio in tempo reale degli animali selvatici. La rete del parco nazionale di Mkomazi, in Tanzania, dove sono stati utilizzati recentemente i sensori, copre tutto il santuario dei rinoceronti nel parco.
È la prima volta che ad alcuni esemplari di rinoceronte nero del parco nazionale di Mkomazi, in Tanzania, vengono impiantati direttamente nelle corna piccoli sensori connessi in rete per consentire ai guardaparco di monitorare gli animali molto più da vicino di quanto non avvenisse in passato.
I sensori sfruttano la tecnologia LoRaWAN (acronimo di “Long Range Wide-Area Network”), protocollo di comunicazione wireless e architettura di sistema che dovrebbe rappresentare per l’Internet degli oggetti (“Internet of Things”, IoT) quello che la connettività 3G e 4G ha rappresentato per le reti dei cellulari. In altre parole, LoRaWAN è progettata per consentire ai dispositivi dal ridotto consumo di energia, quali i sensori nelle corna dei rinoceronti, di comunicare con i dispositivi connessi a Internet, come i computer nelle sedi dei guardaparco, tramite reti wireless ad ampio raggio.
I sensori sono stati utilizzati dalla società The Internet of Life, che usa la tecnologia IoT per proteggere gli animali selvatici in via di estinzione, e dalla ShadowView Foundation, specializzata nell’applicazione delle nuove tecnologie a favore della tutela dell’ambiente nonché della flora e della fauna selvatiche. Invece del GPS, tecnologia relativamente dispendiosa in termini di energia, i sensori alimentati a batteria sfruttano un sistema di geolocalizzazione sviluppato da una società, la Semtech, che permette di aggiornare la posizione rilevata dei rinoceronti quasi due volte l’ora. Molte applicazioni dell’IoT basate sul GPS consumano così tanta energia che è possibile effettuare gli aggiornamenti solo una o due volte al giorno.
Tutti i dati sulla posizione generati dai sensori sono trasmessi a un centro di controllo, in cui ogni rinoceronte nero seguito viene visualizzato su una cartina digitale. Tale centro ospita anche diversi altri sistemi, afferma Tim van Dam, capo progetto e fondatore di The Internet of Life, che fanno tutti parte della piattaforma di comunicazione e gestione Smart Parks sviluppata da The Internet of Life e dalla ShadowView Foundation.
Tra le altre tecnologie di Smart Parks utilizzate nel centro di controllo del parco nazionale di Mkomazi si contano: i sensori alimentati a energia solare che sfruttano la tecnologia LoRaWAN per monitorare l’apertura o la chiusura dei cancelli del santuario dei rinoceronti ampio 50 chilometri quadrati, i dispositivi alimentati a energia solare per il tracciamento dei veicoli che consentono di monitorare il personale del parco e i turisti nelle aree a rischio elevato e le radio digitali per la comunicazione vocale con le pattuglie dei guardaparco.
“I rinoceronti hanno sempre bisogno di protezione da parte delle pattuglie a piedi – i guardaparco che proteggono ogni singolo rinoceronte”, ha riferito van Dam a Mongabay. L’utilizzo combinato di tutti i sistemi per la gestione e la protezione del parco in un centro di controllo all’interno di una rete garantisce che i guardaparco possano essere sempre vicine ai rinoceronti e possano essere in grado di agire o chiedere soccorso rapidamente. “Qualsiasi comportamento sospetto sarà rilevato e i guardaparco interverranno”.
Quando corrono, i rinoceronti neri possono superare i 50 chilometri all’ora o le 30 miglia orarie e ciò significa che le persone possono tenere il passo solo in auto o su una moto. Van Dam ha tuttavia affermato che i rinoceronti si spostano solitamente in modo abbastanza lento e ciò rende facile capire quando sono sotto pressione. Tuttavia, l’obiettivo non consiste semplicemente nell’essere reattivi se un cacciatore di frodo entra nel parco o se un rinoceronte si imbatte in qualche altro tipo di problema: “gran parte delle informazioni è utilizzata per prevenire tali situazioni affinché il sistema sia utilizzato a fini tattici per la maggior parte del tempo”, ha aggiunto van Dam.
I rinoceronti neri, anche conosciuti come rinoceronti “con labbra a uncino”, rientrano tra le specie a grave rischio di estinzione della lista rossa dell’Unione internazionale per la conservazione della natura (IUCN). La specie fa peraltro parte nell’elenco indicato nell’appendice I della Convenzione sul commercio internazionale delle specie di flora e fauna selvatiche minacciate di estinzione (CITES) e ciò significa che il commercio internazionale di rinoceronti neri o dei prodotti ricavati da tali animali è proibito.
LoRaWAN è una delle varie tecnologie attualmente utilizzate per il monitoraggio in tempo reale della flora e della fauna selvatiche. La rete nel parco nazionale di Mkomazi copre tutto il santuario dei rinoceronti, ha affermato van Dam. Quest’ultimo ha anche fatto notare che l’area coperta dal sistema Smart Parks nel parco nazionale dell’Akagera, che si trova nella parte orientale del Ruanda sul confine con la Tanzania, è persino maggiore, con oltre 1 000 chilometri quadrati.
ShadowView e The Internet of Life affermano di avere intenzione di continuare a sviluppare nel prossimo futuro il sistema Smart Parks attraverso nuove applicazioni quali un migliore monitoraggio delle recinzioni, telecamere di sorveglianza connesse in rete e sensori per tenere traccia delle armi da fuoco e di altre attrezzature.