- Entro la fine del 2018 l'UE bandirà tre pesticidi comunemente utilizzati, al fine di proteggere le popolazioni di api.
- La misura è stata approvata con la maggioranza, dopo la pubblicazione di uno studio che ha dimostrato che ognuna di queste sostanze costituisce una minaccia per le api selvatiche e le api da miele (Apis mellifera), la cui attività di impollinazione è cruciale per lo sviluppo dei raccolti.
- Gruppi ambientalisti e di consumatori hanno accolto la decisione con grande favore.
- Ma diversi gruppi che rappresentano gli agricoltori hanno espresso preoccupazione sia riguardo l'effettiva utilità di questi divieti per la salute delle api, che per le difficoltà che questa nuova misura porrebbe agli agricoltori stessi, il cui lavoro dipende dall'utilizzo di questi pesticidi.
Il 27 aprile gli stati membri dell’Unione Europea hanno votato per accettare una proposta che vieta l’utilizzo di tre pesticidi largamente utilizzati, nel tentativo di proteggere le popolazioni di api.
In una dichiarazione ufficiale dell’UE, il commissario europeo per la salute e la sicurezza alimentare Vytenis Andriukaitis ha affermato che la salute delle api resta di fondamentale importanza, perché riguarda la biodiversità, la produzione alimentare e l’ambiente.
Andriukaitis ha reso noto che il divieto di clotianidina, imidacloprid e thiamethoxam ha luogo in seguito alla pubblicazione di ricerche che dimostrano come ognuna di queste sostanze costituisca una minaccia per le api selvatiche e per le api da miele (Apis mellifera), le cui attività di impollinazione sono cruciali per i raccolti.
Gli scienziati non sono riusciti ad identificare una causa unica che spieghi la rapida scomparsa di api in tutto il mondo, da quando gli apicoltori hanno iniziato a manifestare preoccupazione in merito, intorno alla metà degli anni 2000. Dopo anni di ricerca, sono giunti a credere che la causa sia rintracciabile in una combinazione di fattori, che includono l’utilizzo di pesticidi, la presenza di parassiti, malattie e l’utilizzo di vari medicinali di tipo veterinatio. L’Unione Europea aveva già votato nel 2013 a favore del bando di questi tre membri della famiglia dei pesticidi neonicotinoidi dalle colture che potessero attrarre api. Ma nel febbraio 2018, uno studio dell’UE ha portato l’attenzione sulla possibilità di rischi maggiori per le api da miele, le api solitarie e i calabroni, come affermato da Jose Tarazona, a capo dell’unità “pesticidi” dell’EFSA (Autorità europea per la sicurezza alimentare).
Tarazona ha anche dichiarato che c’è una certa variabilità nelle conclusioni, a causa di fattori come le specie di api, l’uso che si fa del pesticida e il raggio di esposizione. Sono stati identificati alcuni rischi minori, ma in generale è stato confermato il rischio per questi tre tipi di api.
La ricerca ha rivelato che i pesticidi potrebbero influenzare i sistemi nervosi di diverse specie di api, in vari modi. Ad esempio, la polvere di imidacloprid, alzandosi con il vento dai terreni su cui è stata applicata, può comportare gravi rischi per la salute delle api. Lo stesso pesticida finisce anche nel nettare e nel polline delle piante trattate, il che rappresenta un rischio per i calabroni.
Delle ricerche pubblicate recentemente sulla rivista “Environmental Health Perspectives” indicano che l’imidacloprid può anche influenzare la produzione di estrogeni nell’uomo.
L’unica eccezione al divieto sarà costituita dalle serre che non permettono l’entrata delle api. Saranno le uniche a poter continuare ad utilizzare questi pesticidi.
La Commissione europea ha annunciato che adotterà presto i nuovi regolamenti e che il divieto entrerà in vigore entro la fine del 2018.
Molte organizzazioni che avevano attivamente incoraggiato la restrizione dell’utilizzo di pesticidi nell’UE hanno accolto con favore la votazione di venerdì.
“Questa mossa è fondamentale per proteggere le api e altri importanti impollinatori”, ha dichiarato alla stampa Wiebke Schröder, responsabile della campagna per SumOfUs. SumOfUs è un gruppo di difesa dei consumatori che ha dichiarato di aver raccolto oltre 633.000 firme in una petizione realizzata a seguito della pubblicazione di nuove ricerche sui neonicotinoidi all’inizio dell’anno.
“Speriamo che questo divieto incoraggi i governi di tutto il mondo a seguirne l’esempio”, ha detto Schröder.
I gruppi che rappresentano gli agricoltori hanno espresso la loro opposizione al divieto perché credono che possa mettere a repentaglio la produzione alimentare.
Graeme Taylor, uno dei direttori della European Crop Protection Association ha dichiarato al Guardian che l’agricoltura europea soffrirà a causa di questa decisione. “Forse non oggi, forse non domani, ma nel tempo i decision makers vedranno quali saranno stati gli effetti della rimozione di uno strumento vitale per gli agricoltori.
Guy Smith, rappresentante della National Farmers ‘Union nel Regno Unito, ha messo in discussioni le conclusioni tratte dalla ricerca.
“Esiste il rischio reale che queste restrizioni non miglioreranno in alcun modo sostanziale la salute delle api, e che comprometteranno l’efficacia della protezione dei raccolti” ha dichiarato Smith al Guardian.
Tuttavia, secondo Greenpeace il divieto di clotianidina, imidacloprid e thiamethoxam non è abbastanza.
Franziska Achterberg, consulente per le politiche alimentari dell’organizzazione nel Regno Unito, ritiene che i governi dell’UE debbano rendersi conto che questi 3 neonicotinoidi sono solo la punta dell’iceberg.
“L’uso di altri quattro neonicotinoidi e altri insetticidi con effetti simili sulle api è completamente illimitato in Europa”, ha detto Achterberg in una dichiarazione rilasciata prima della votazione, il 26 aprile. “Il continuo utilizzo di sostanze chimiche non può più garantire la protezione dell’ambiente o della salute”.
Immagine banner delle api di John C. Cannon / Mongabay.