Un nuovo studio ha rivelato che oltre un terzo delle foreste incontaminate rimanenti sul pianeta, chiamate paesaggi forestali intatti, si trova all’interno di territori gestiti o di proprietà di comunità indigene.
Lo studio, pubblicato il 6 gennaio sulla rivista scientifica Frontiers in Ecology and the Environment, si basa su un precedente lavoro del suo autore principale, John Fa e dei suoi colleghi, che hanno mappato l’estensione dei territori di tutto il mondo controllati da popolazioni indigene. Nello studio attuale, i ricercatori hanno confrontato quei risultati con mappe satellitari che mostrano l’ubicazione dei paesaggi forestali intatti. I paesaggi forestali intatti sono costituti da porzioni di foresta e di altre terre naturalmente prive di vegetazione con un’area di almeno 500 chilometri quadrati e che non presentano segni evidenti di intervento antropogenico o frammentazione.
Fa, professore di biodiversità e sviluppo umano presso la Manchester Metropolitan University, nel Regno Unito, ha detto che si è “rivelato davvero interessante il fatto che una parte così grande dei paesaggi forestali intatti si trovi in territori indigeni.”
Le analisi del gruppo hanno anche rivelato che, negli ultimi due decenni, i paesaggi forestali intatti non sono spariti così velocemente dalle terre indigene. In 36 dei 50 Paesi analizzati nello studio, le terre gestite dagli indigeni contengono più foresta di alta qualità, cioè una maggiore proporzione di paesaggi forestali intatti in relazione alla superficie forestale totale, rispetto alle terre non indigene.
Il motivo per cui queste terre, in media, hanno sofferto meno perdite dovrebbe essere ulteriormente analizzato ed è una questione che vale la pena approfondire, ha detto Fa, che è anche ricercatore presso il Center for International Forestry Research (CIFOR). Potrebbe dipendere dal fatto che le terre abitate dalle popolazioni indigene hanno minori densità demografiche, ha spiegato, e sono spesso zone remote, il che rende difficile l’accesso a uno sviluppo futuro. In certe zone, gli indigeni possono anche arrivare a bloccare attivamente le incursioni delle industrie estrattive.
“Dobbiamo andare oltre la semplice descrizione di questa sovrapposizione e passare a comprendere davvero come queste risorse vengono utilizzate o perché in certi Paesi ci sono paesaggi forestali intatti e in altri no,” ha detto Fa.
Ogni situazione è unica, ha aggiunto, sottolineando ulteriormente la necessità di comprendere meglio quello che sta accadendo. Questo, a sua volta, ispirerà delle soluzioni mirate ad aiutare le comunità indigene di questi luoghi a far fronte a problematiche come il cambiamento climatico e la perdita di biodiversità.
“Ciò che conta davvero è che gli indigeni, dal momento che possiedono tutte queste foreste, dovrebbero essere supportati dalle istituzioni internazionali per essere in grado di gestire quei territori per il loro bene e per il bene del pianeta,” ha detto Fa.
Victoria Tauli-Corpuz, relatore speciale delle Nazioni Unite sui diritti delle popolazioni indigene, ha dichiarato che lo studio rispecchia la realtà che lei ha potuto constatare sul campo, per l’appunto “il fatto che le popolazioni indigene rivestono un ruolo molto importante nel far sí che i loro ecosistemi siano in buona salute.”
Tuttavia, ha aggiunto, “possono fare ancora meglio di così se i loro diritti per poter continuare a gestire e controllare queste aree venissero rispettati e protetti.”
Lo studio esige un riconoscimento universale dei diritti di proprietá fondiaria delle popolazioni indigene. Fa ha spiegato che le istituzioni internazionali devono sviluppare delle politiche che prendano in considerazione il ruolo delle popolazioni indigene nella conservazione.
Tauli-Corpez dice di considerare questo come un passo necessario, ma che le promesse ad alti livelli devono essere accompagnate da azioni sul campo.
“Si possono trovare molte politiche valide,” ha detto. “La cosa importante è che queste vengano realmente messe in atto.”
Immagine di copertina di un uomo indigeno su un affluente del Rio delle Amazzoni in Colombia, di Rhett A. Butler/Mongabay.
John Cannon è un giornalista di Mongabay. Lo trovi su Twitter: @johnccannon
Citazione:
Fa, J. E., Watson, J. E. M., Leiper, I., Potapov, P., Evans, T. D., Burgess, N. D., … Garnett, S. T. (2020). Importance of Indigenous Peoples’ lands for the conservation of Intact Forest Landscapes. Frontiers in Ecology and the Environment. doi:10.1002/fee.2148
Articolo originale: https://news-mongabay-com.mongabay.com/2020/01/indigenous-lands-hold-36-or-more-of-remaining-intact-forest-landscapes/