- L'Asia vanta la presenza di 442 specie di pipistrelli, più di un terzo delle 1200 specie in totale del globo. Mentre molti di questi pipistrelli non sono stati ancora valutati dal IUCN, 7 sono noti per essere Gravemente A Rischio, 15 sono A Rischio e 44 sono Vulnerabili.
- Il pipistrello calabrone si annida nelle caverne della Thailandia e del Myanmar. Mentre di recente le stime del suo numero sono salite per la scoperta di nuove popolazioni, questo piccolo pipistrello è Vulnerabile. Le caverne in cui si annida e il suo habitat forestale sono disturbate dagli umani.
- A livello mondiale i pipistrelli sono sotto-studiati e anche non amati; in parte ciò è dovuto da opinioni pubbliche malfondate e perpetuate da centinaia di film dell'orrore con i loro ritratti di pipistrelli succhia-sangue. La verità è che i pipistrelli sono incredibilmente utili agli umani, dato che si mangiano una quantità esorbitante di insetti nocivi.
- Uno degli aspetti più affascinanti del pipistrello calabrone è che le sue due popolazioni separate della Thailandia e del Myanmar potrebbero adesso essere soggette a speciazione, un processo che gli scienziati vorrebbero osservare. Certo, questo non accadrà se non verrà fatto niente per evitare che questo piccolo mammifero si estingua.
É un colibrì… è un calabrone… è una farfalla. Sì, ma dai, guardatelo: è un pipistrello. Un pipistrello piccolo, piccino, minuto, minuscolo.
Il pipistrello farfalla (Craseonycteris thonglongyai) è forse il mammifero più minuscolo del globo, di sicuro è il pipistrello più piccolo al mondo. Noto in maniera informale come pipistrello calabrone, il pipistrello farfalla è più meno della taglia di un grosso insetto e pesa solo 2 grammi – circa il peso di due Smarties. Di nuovo, ma dai. É anche solo una delle circa 440 specie di pipistrelli trovate in Asia – un continente che ospita più di un terzo delle 1200 specie di pipistrelli del mondo.
“É [una] creatura incredibilmente piccola – persino più piccola del mio pollice (anche se io delle mani davvero piccole)” ha detto il ricercatore Pipat Soisook.
Noto esperto di pipistrelli (un chirotterologo), Soisook è il direttore del dipartimento mammiferi al Museo di Storia Naturale “Princess Maha Chakri Sirindhorn” in Thailandia, uno degli unici due paesi in cui vive il pipistrello farfalla, o pipistrello calabrone. Il Myanmar è l’altro.
Soisook ha avuto il piacere di vedere molti pipistrelli calabrone allo stato selvatico, dove vivono generalmente in piccole colonie: evitano di affollarsi insieme come [invece fanno] molte altre specie di pipistrelli. Quando si avvistano i pipistrelli in una caverna, dice lui, questi minuscoli mammiferi “sembrano solo delle macchioline sulla parete della caverna e si può anche non accorgersi che in realtà sono dei pipistrelli se non ci si va abbastanza vicino”.
Persino gli esemplari di questa specie al museo sono impressionanti. Emma Teeling, dall’Università di Dublino, dice che quando ha esaminato gli esemplari della specie “sono rimasta colpita dalla sua perfezione in miniatura”.
Il pipistrello calabrone è importante anche per un’altra ragione: è davvero unico. Questa singola specie da sola rappresenta un’intera famiglia di pipistrelli, la Craseonycteridae, che si è staccata dalle altre circa 33 milioni di anni fa.
Classificazione, con precisazioni
Per 12 anni, il pipistrello calabrone è stato elencato tra le specie A Rischio dalla Lista Rossa del IUCN, ma nel 2008 è stato declassato a Vulnerabile grazie in parte alla scoperta di nuove popolazioni, comprese alcune lungo il confine Thai in Myanmar.
Dalle indagini nel 1997-2008 si contarono circa 10.000 pipistrelli in 44 caverne nella Thailandia occidentale e in 5 caverne nel Myanmar. La popolazione totale tuttavia potrebbe essere considerevolmente più numerosa, con i ricercatori che stimano la popolazione Thai attorno ai 45.000 individui in uno studio del 2009 presentato nella rivista Endangered Species Research.
Nessuno sa quanti ne potrebbero vivere nel Myanmar, dato che là non si è potuta condurre una ricerca più approfondita per motivi di sicurezza. Ma gli esperti credono che la popolazione del Myanmar probabilmente sia piuttosto ridotta a causa dei requisiti specifici del micro-habitat di questo pipistrello.
Anche se queste nuove stime di una popolazione più numerosa sono una buona notizia per il pipistrello più piccolo del mondo, rimangono da fare delle precisazioni. Gli scienziati credono che la popolazione del Myanmar e quella della Thailandia non siano geograficamente interconnesse, dato che sia la ricerca genetica che quella dell’eco-localizzazione mostrano che sono piuttosto diverse l’una dall’altra. I due gruppi potrebbero persino rappresentare sottospecie o specie diverse. Se un giorno verrà stabilito che è così, allora la nuova popolazione totale dovrà essere divisa in due parti uguali. Soisook, tuttavia, continua a far notare che le popolazioni della Thailandia e del Myanmar – anche se sono separate topograficamente – sono ancora, allo stato attuale, morfologicamente (fisicamente) simili.
“Probabilmente non possiamo [ancora] asserire che sono specie diverse, ma almeno sappiamo che sono attualmente soggette a un processo di speciazione” ha spiegato. Ciò, di per sé, rappresenta per gli scienziati un’opportunità affascinante: hanno la possibilità di studiare un mammifero che si sta dividendo in due specie o sottospecie. Ma perché questo accada, ovviamente, gli ambientalisti devono assicurarsi che nessuna delle due popolazioni svanisca.
Quello che succede alle caverne dei pipistrelli, succede anche al pipistrello calabrone
Questo piccolo pipistrello è minacciato dall’interferenza umana sia all’interno delle sue caverne di ritrovo sia nelle foreste in cui si nutre. Gli ambientalisti affermano che i monaci, che usano le caverne per la meditazione, i drogati che si rifugiano nelle caverne per farsi una dose e i turisti spinti dalla voglia di vedere i pipistrelli hanno tutti avuto un impatto negativo sulla specie. Infatti, alcune grotte si sono trasformate in “caverne da mostra”, il ché porta alla distruzione dell’habitat dei pipistrelli.
“L’eco-turismo va bene quando i turisti non distruggono o modificano l’habitat naturale” ha spiegato Soisook. “Tuttavia, nella maggior parte dei casi, quando si promuove una caverna come un’attrazione turistica, [questo porta] di solito ad alterare la caverna per renderla più confortevole per i turisti”.
Se i turisti si avventurano nelle caverne per vedere i pipistrelli, allora un qualche impatto è inevitabile, secondo Soisook. Il modo migliore per limitare i danni, ha aggiunto, è semplicemente permettere ai turisti di entrare “in caverne grandi in cui le attività umane non cambieranno di molto il micro-habitat”. Anche il numero di turisti permessi all’interno delle varie caverne dovrebbe essere regolato.
Egli ha fatto notare che il fumo all’interno delle caverne – sia esso per la meditazione dei monaci o da parte degli utilizzatori di droghe – potrebbe recare un danno significativo ai pipistrelli. Una piccola buona notizia: nel Myanmar i monaci sono diventati protettori delle caverne. I monaci solo soliti servirsi solo le entrate delle caverne e la loro presenza tende a mantenere gli altri alla larga, inclusi i cacciatori, i drogati e persino le compagnie di estrazione che distruggerebbero le caverne per produrre cemento.
Il pipistrello, che è stato scoperto dagli scienziati solo nel 1974, è stato anche colpito dal collezionismo scientifico e dalla vendita come souvenir ai turisti disposti a pagare per averli.
Al di fuori delle caverne, la rapida deforestazione dovuta all’industria del legname, all’espansione dell’agricoltura e alla crescita delle comunità umane rimangono la più grande preoccupazione degli ambientalisti, una realtà per molte specie in via di estinzione in tutta l’Asia.
Il pipistrello calabrone è legalmente tutelato in Thailandia e una parte del suo habitat è protetto dai parchi. Ma si deve fare molto di più per conservare adeguatamente la specie. Gli ambientalisti raccomandano una migliore protezione e gestione delle caverne di ritrovo come anche una protezione più ampia delle zone di caccia.
Gli altri più di 400 altri pipistrelli dell’Asia
L’Asia non ospita soltanto il pipistrello più piccolo del mondo, ma anche il più grande. Scoperto nelle Filippine, la volpe volante dal capo dorato (Acerodon jubatus) non è solo un titano MA QUANTO È GRANDE?, ma è uno dei pipistrelli più minacciati del continente, attualmente classificato come A Rischio. E non è il solo.
Delle 442 specie di pipistrelli asiatici contemplati dalla Lista Rossa del IUCN, sette sono classificate come Gravemente A Rischio, 15 come A Rischio e 44 come Vulnerabili. Questo vuol dire che il 14% dei pipistrelli sul continente sono attualmente considerati minacciati. Ma probabilmente questa è una stima al ribasso.
71 specie (il 16%) di pipistrelli in Asia sono considerati con Dati Mancanti, più di tutte le specie considerate come minacciate. Dati Mancanti vuol semplicemente dire che gli scienziati non hanno elementi sufficienti su queste specie per fare una valutazione accurata. Sfortunatamente, queste statistiche non sono un’eccezione quando si tratta di pipistrelli.
Alcune ricerche in corso da parte di Jessica Welch, una dottoranda all’Università del Tennessee, hanno affermato che quasi 200 specie di pipistrelli sono classificati con Dati Mancanti a livello mondiale e, ancor più probabile che saranno aggiunte a questa lista, 168 specie in più devono essere ancora del tutto valutate dalla scienza.
Micaela Jemison, Responsabile della Communicazione al Bat Conservation International, una ONG, ha osservato che “ne sappiamo relativamente poco” dei pipistrelli in generale, incluse le specie in Asia. “I pipistrelli sono una delle specie più difficili da tenere monitorate, data la loro natura spesso criptica e la loro capacità di volare per lunghe distanze.”
Non li amiamo, ma abbiamo bisogno di loro
I pipistrelli risentono anche di un basso profilo pubblico e, tristemente, di un’immagine pubblica negativa in gran parte dovuta a una disinformazione estrema (si pensi ai film horror e ai pipistrelli vampiri che succhiano il sangue). Come risultato, queste specie altamente benefiche – mangiano enormi quantità di insetti infestanti – vedono pochi fondi destinati alla loro conservazione rispetto a molti altri mammiferi.
La nostra ignoranza sui pipistrelli si estende al punto che non sappiamo se le loro popolazioni stanno aumentando o diminuendo a livello mondiale. Secondo Welch, 635 specie di pipistrello mancano di una valutazione di andamento, il ché rende estremamente difficile stabilire delle priorità di conservazione. Welch attualmente sta lavorando a un progetto che aiuti a identificare i pipistrelli con maggiore e immediata necessità di attenzione alla loro salvaguardia.
“Per la ricerca futura do la priorità ai pipistrelli in base: allo sforzo di ricerca stimato [dando più attenzione ai pipistrelli meno studiati, ad esempio], al rischio di estinzione e alla distinzione evolutiva (ad esempio, quanto “diversi” sono rispetto a specie imparentate considerando la loro eredità ancestrale in comune)” ha scritto in una mail a Mongabay, rendendo noto che le sue scoperte all’interno del progetto saranno pronte per essere pubblicate nel 2017.
In Asia, i pipistrelli sono soggetti alle stesse minacce degli altri mammiferi: in particolare la perdita del loro habitat e la caccia eccessiva.
“La deforestazione e la perdita di un habitat per il ritrovo comunitario e per la caccia sono la minaccia più grande per i pipistrelli asiatici, dato che alcuni paesi hanno perso più dell’80% delle loro foreste primarie a causa del troppo sfruttamento del legname e della conversione delle terre per l’agricoltura” ha fatto notare Jemison, che ha aggiunto: “i pipistrelli della regione sono anche a rischio a causa della caccia per il consumo a livello locale o per il trasporto in altri paesi dove la carne di pipistrello è considerata una rara prelibatezza”.
Parte della missione di Bat Conservation International è quella di cambiare le nostre percezioni sui pipistrelli facendo affidamento a numeri schietti che mostrino quanto i pipistrelli siano importanti per l’ambiente e per le economie locali, per poi diffonde questi dati accertati al pubblico.
“In Asia sudorientale, i pipistrelli sono dei coltivatori delle foreste pluviali sui quali fanno affidamento le comunità locali” ha spiegato Jemison. “I pipistrelli consumatori di frutta diffondono i semi a vantaggio delle foreste pluviali, dato che trasportano i semi su aree libere dove gli uccelli e altri mammiferi non si avventurano. Molti pipistrelli che si nutrono di nettare sono degli impollinatori importantissimi per molte specie di piante dal grande valore economico ed ecologico.”
I pipistrelli insettivori giocano un ruolo fondamentale nel controllo dei parassiti della regione, citando una ricerca sull’industria del cacao in Indonesia. “Senza i pipistrelli, il raccolto di cacao verrebbe ridotto del 22%. Considerando il costo attuale di mercato, [questo] significherebbe una perdita di 832 milioni di dollari per l’industria!”
A volte è un vantaggio essere piccoli
Sotto vari aspetti, il pipistrello calabrone è fortunato rispetto ad altri pipistrelli asiatici. E’ stato oggetto di svariati studi e gli scienziati hanno un’idea generale di come se la sta passando. Il ché può essere attribuito al suo essere piccolo, piccino, minuto, minuscolo: questo ha catturato l’immaginazione degli scienziati, degli ambientalisti e del pubblico.
Molti altri pipistrelli asiatici – incluse delle specie Gravemente A Rischio – rimangono poco conosciuti e poco protetti nel continente. Ciò probabilmente è evidenziato al meglio dal fatto che con una certa regolarità si scoprono pipistrelli nuovi nell’area asiatica.
Solo l’anno scorso, Soisook guidò una squadra che scoprì una nuova specie di pipistrello dal Borneo alla Thailandia. Il Rhinolophus francisii fu catturato per la prima volta nel 1983, ma ci sono voluti più di vent’anni per rendersi conto che si trattava di una specie ancora non descritta.
Il R. francisii non è ancora stato classificato nella Lista Rossa del IUCN, ma molto probabilmente è minacciato e forse prossimo all’estinzione: è stato avvistato dai ricercatori solo sei volte.
Se i pipistrelli asiatici – incluso il Rhinolophus francisii, la volpe volante dal capo dorato e, ovviamente, il pipistrello calabrone – dovessero sopravvivere, allora hanno urgente necessità di ottenere maggiore attenzione. La ricerca e i finanziamenti devono mirare alla loro salvaguardia nello specifico.
Il mondo deve imparare ad amare i pipistrelli dal più piccolo al più grande e ha bisogno di coltivare l’amore per queste creature incomprese della notte adesso.
Citazioni:
Maas, Bea, Yann Clough, and Teja Tscharntke. “Bats and birds increase crop yield in tropical agroforestry landscapes.” Ecology letters 16, no. 12 (2013): 1480-1487.
Puechmaille, Sébastien J., Pipat Soisook, Medhi Yokubol, Piyathip Piyapan, Meriadeg Ar Gouilh, Khin Mie Mie, Khin Khin Kyaw et al. “Population size, distribution, threats and conservation status of two endangered bat species Craseonycteris thonglongyai and Hipposideros turpis.” Endangered Species Research 8, no. 1-2 (2009): 15-23.
Puechmaille, Sébastien J., Meriadeg Ar Gouilh, Piyathip Piyapan, Medhi Yokubol, Khin Mie Mie, Paul J. Bates, Chutamas Satasook et al. “The evolution of sensory divergence in the context of limited gene flow in the bumblebee bat.” Nature Communications 2 (2011): 573.
Soisook, Pipat, Matthew J. Struebig, Sephy Noerfahmy, Henry Bernard, Ibnu Maryanto, Shiang-Fan Chen, Stephen J. Rossiter et al. “Description of a new species of the Rhinolophus trifoliatus-group (Chiroptera: Rhinolophidae) from Southeast Asia.” Acta Chiropterologica 17, no. 1 (2015): 21-36.