- Un’indagine biologica durata due anni e mezzo ha aggiunto 1382 specie e sottospecie di piante e animali alla lista di quelle già note ospitate dal Parco Nazionale Madidi, in Bolivia.
- Secondo il team di ricercatori 124 di queste non sarebbero mai state scoperte prima.
- L’organizzazione che ha condotto lo studio (WCS) ritiene che l’area di 18.958 chilometri quadrati in cui si estende il parco sia la zona protetta con maggiore biodiversità della terra.
Una spedizione attraverso le foreste pluviali, le montagne e le praterie del Parco Nazionale Madidi in Bolivia, ha permesso che si scoprisse l’esistenza di molte specie precedentemente sconosciute nel parco. Di queste, molte potrebbero essere del tutto nuove alla scienza.
Lo studio, durato due anni e mezzo e rinominato “Identidad Madidi”, si è concluso a fine Novembre sui versanti di Chaupi Orco, una montagna al confine tra Bolivia e Perù. La Wildlife Conservation Society (WCS), una ONG, ritiene che questi risultati facciano di Madidi “l’area protetta con la maggior concentrazione di biodiversità sulla terra” e che siano fondamentali per mantenere intatto l’ecosistema del parco, come affermato da Robert Wallace in una dichiarazione ufficiale.
“L’enorme quantità di immagini e di dati che sono stati raccolti durante la spedizione ci fornirà delle informazioni fondamentali per proteggere questa meraviglia della natura per le generazioni future di boliviani e per il mondo intero”, ha aggiunto Wallace, che ha diretto lo studio.
Le ricerche del team nei 18.958 chilometri quadrati ricoperti dal Parco Nazionale Madidi hanno permesso di aggiungere alla lista delle specie del parco quasi 1400 specie e sottospecie di piante e animali. Di queste, 200 non erano mai state registrate prima in Bolivia, e 124 potrebbero essere del tutto nuove alla scienza. Si tratta di specie e sottospecie di piante, farfalle, pesci, anfibi, rettili e mammiferi.
Con questo nuovo catalogo di biodiversità il WCS ha ragione di credere che Madidi abbia la maggior concentrazione di uccelli, farfalle, mammiferi e piante di qualsiasi altro parco o riserva naturale nel mondo. Per quanto riguarda anfibi e rettili invece si attesta in seconda posizione, almeno per ora. Questi numeri supportano le idee del WCS secondo cui Madidi sarebbe l’area protetta con la maggior concentrazione di biodiversità sulla terra.
Durante la spedizione i ricercatori hanno condiviso le loro scoperte con i media boliviani e attraverso Facebook e altri social network. Lilian Painter, a capo del WCS in Bolivia, ha dichiarato che questa comunicazione continua sembrerebbe aver avuto l’effetto desiderato.
Nella dichiarazione Painter aggiunge anche che “I commenti sui social network e le reazioni dei bambini nelle scuole ci fanno pensare che la Bolivia si stia innamorando di Madidi”. E continua “Far nascere l’amore per la biodiversità nei leader di domani è forse l’eredità più importante del progetto Identidad Madidi”.
Gli scienziati stanno anche lavorando alla pubblicazione di nuovi studi sulle potenziali nuove specie scoperte durante la spedizione.
Wallace considera comunque questo viaggio un grande successo, e afferma: “Abbiamo ottenuto tutto quello che speravamo da questo viaggio di scienza e scoperta, e anche molto di più”.
La foto della lucertola sul banner è stata scattata da by Milieniusz Spanowicz/WCS.