- Migliaia di pinguini di Magellano si arenano ogni anno lungo la costa del Sud America, dal nord dell'Argentina fino al sud del Brasile, e non sono in grado di tornare in Patagonia, il luogo dove abitualmente si riproducono, e che si trova a più di 1500 chilometri di distanza.
- Gli scienziati hanno osservato che tra quelli che restano indietro, il 75% delle volte si tratta di femmine. A causa di una carenza di dati sulle abitudini migratorie dei pinguini, non è stato finora possibile determinare il motivo per cui si verifichi una discrepanza di questa entità rispetto al genere.
- Tuttavia, secondo un nuovo articolo di ricerca pubblicato questo mese sulla rivista Current Biology e che getta nuova luce sulla situazione, tra le varie differenze comportamentali, i pinguini femmina di questa specie si avventurerebbero più a nord rispetto alle loro controparti maschili, con più probabilità di incontrare degli ostacoli e, di conseguenza, di arenarsi.
Migliaia di pinguini di Magellano si arenano ogni anno lungo la costa del Sud America, dal nord dell’Argentina fino al sud del Brasile, e non sono in grado di tornare in Patagonia, il luogo dove abitualmente si riproducono, e che si trova a più di 1500 chilometri di distanza.
Gli scienziati hanno osservato che tra quelli che restano indietro, il 75% delle volte si tratta di femmine. A causa di una carenza di dati sulle abitudini migratorie dei pinguini, non è stato finora possibile determinare il motivo per cui si verifichi una discrepanza di questa entità rispetto al genere. In questo modo un gran numero di femmine viene rimosso dalla popolazione riproduttrice, il che potrebbe avere serie conseguenze per la sopravvivenza della popolazione nel suo complesso.
Tuttavia, secondo un nuovo articolo di ricerca pubblicato questo mese sulla rivista Current Biology e che getta nuova luce sulla situazione, tra le varie differenze comportamentali, le femmine di questa specie si avventurerebbero più a nord rispetto alle loro controparti maschili, con più probabilità di incontrare degli ostacoli e, di conseguenza, di arenarsi.
Takashi Yamamoto dell’Istituto di matematica statistica di Tokyo ha guidato un gruppo di ricerca che ha monitorato le abitudini migratorie e subacquee di 14 pinguini di Magellano, in particolare di otto maschi e sei femmine, durante il loro periodo non riproduttivo nel 2017. I pinguini trascorrono la maggior parte dello svernamento in mare, dove sono a rischio di una serie di minacce causate dall’azione dell’uomo.
Yamamoto ha dichiarato che le minacce antropogeniche potrebbero essere pericolose per i pinguini di Magellano che svernano lungo le coste dell’Argentina settentrionale, dell’Uruguay e del Brasile meridionale. Questi fattori di pericolo includono l’inquinamento dell’acqua causato dal petrolio dei trasporti marittimi e delle piattaforme di estrazione e rischi associati alla pesca, come cattura involontaria o impoverimento del numero delle specie predatrici. “I nostri risultati suggeriscono che l’espansione spaziale verso nord aumenta la probabilità di subire questi pericoli, in particolare per quanto riguarda le femmine.”
Yamamoto e il team hanno scoperto che le femmine non solo tendono a spingersi più a nord rispetto ai maschi, ma anche che non si immergono altrettanto in profondità durante l’inverno.
“I pinguini di Magellano terminano la loro fase riproduttiva a fine febbraio, iniziano la loro migrazione ad aprile e tornano nella colonia riproduttiva tra metà settembre e metà ottobre”, scrivono i ricercatori. “Durante il periodo invernale, le femmine utilizzano prevalentemente aree ad est dell’estuario del Río de la Plata (<36 ° S), mentre i maschi si concentrano principalmente tra il nord del Golfo San Matías e Mar del Plata (ca. 38-41 ° S)".
In media, lo studio ha rivelato che i maschi erano distribuiti a distanze che vanno da 268 a 1.023 chilometri dalla loro colonia riproduttiva della Patagonia, mentre le femmine erano ad una distanza tra i 371 e 1.202 chilometri. I maschi hanno inoltre raggiunto una profondità media di circa 60 metri, mentre le femmine si sono spinte solo fino a 35 metri.
I ricercatori teorizzano che queste differenze comportamentali potrebbero essere correlate al fatto che i maschi sono più grandi e pesano più delle femmine: le femmine potrebbero quindi allontanarsi di più per evitare la competizione per il cibo; potrebbero avere più difficoltà ad affrontare la corrente proveniente dalla Patagonia che scorre verso nord lungo la piattaforma continentale; oppure potrebbero semplicemente preferire il foraggiamento in acque più calde a basse latitudini e profondità inferiori rispetto ai maschi.
Nonostante le intuizioni fornite dallo studio, vi è ancora una pressante necessità di ulteriori dati sui modelli migratori dei pinguini di Magellano. Yamamoto ha dichiarato che i risultati ottenuti dal suo team indicano "la necessità di ottenere una migliore comprensione degli utilizzi spaziali a lungo termine delle specie durante il loro ciclo annuale, comprese eventuali differenze all'interno di una popolazione, al fine di facilitare pratiche di conservazione dinamiche e adattive".
Dopo aver osservato che i pinguini più giovani si sono arenati più spesso degli adulti, Yamamoto ha aggiunto che la direzione in cui vorrebbe orientare la sua ricerca prevede il concentrarsi sui movimenti degli esemplari più giovani di pinguini, dalla nascita fino alla loro prima riproduzione. "Questo tipo di informazioni manca del tutto", ha aggiunto.
FONTE
• Yamamoto, T., Yoda, K., Blanco, G. S., & Quintana, F. (2018). Female-biased stranding in Magellanic penguins. Current Biology 29(1). doi:10.1016/j.cub.2018.11.023