- L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), per la prima volta, includerà la medicina tradizionale cinese nella nuova edizione della classificazione internazionale delle malattie e dei problemi correlati (ICD, dall'inglese International Classification of Diseases).
- La decisione preoccupa i ricercatori e i conservazionisti, i quali ritengono che l'appoggio formale dell'OMS alla medicina tradizionale cinese potrebbe giustificare la caccia di animali selvatici, le cui parti del corpo sono utilizzate in alcuni rimedi e trattamenti.
- L'OMS ha risposto spiegando che l'inclusione di queste pratiche nella classificazione non implica il fatto che l'organizzazione stessa tolleri la violazione delle leggi internazionali che puntano a proteggere specie animali quali la tigre e il rinoceronte.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha approvato, per la prima volta il 25 maggio scorso, l’inclusione della medicina tradizionale cinese nella revisione della sua influente classificazione internazionale delle malattie e problemi correlati, provocando timori all’idea che la decisione possa aumentare la richiesta di parti di animali selvatici e derivati.
“Essendo la principale organizzazione a livello globale che si occupa di salute pubblica, l’OMS dovrebbe essere ben consapevole del fatto che la salute dell’uomo dipende dal buon funzionamento delle popolazioni animali e degli ecosistemi che queste sostengono,” ha dichiarato Fred Launay, presidente e amministratore delegato di Panthera, la principale organizzazione per la tutela dei grandi felini. “Condannare la medicina tradizionale cinese che si basa sull’utilizzo di parti di animali selvatici sarebbe una mossa basata sul buon senso nonché vantaggiosa per il benessere sia dell’uomo che degli animali selvatici.”
La decisione, che si attendeva da diversi mesi, è stata presa durante l’l’Assemblea Mondiale della Salute, a Ginevra. Circa 400 diagnosi di medicina tradizionale cinese sono state aggiunte alla classificazione. Panthera e altre organizzazioni riconoscono il fatto che molti gruppi sostenitori di questo tipo di approccio sanitario non raccomandano più l’inclusione di parti di animali selvatici nei preparati medici. Hanno anche fatto notare che proprio la medicina tradizionale cinese è stata alla base della scoperta dell’artemisinina come un importante rimedio contro la malaria. Tuttavia, le organizzazioni pretendono una denuncia a gran voce dell’inclusione di parti di animali selvatici, per salvaguardare le specie a rischio di estinzione.
“Qualunque riconoscimento della medicina tradizionale cinese da parte di un’associazione del calibro dell’Organizzazione Mondiale della Sanità verrà percepito dalla comunità mondiale come un timbro di approvazione da parte delle Nazioni Unite di questa pratica, che include l’utilizzo di rimedi e preparati contenenti parti di animali selvatici,” ha dichiarato John Goodrich, scienziato capo e direttore del programma di tutela delle tigri di Panthera. “La mancanza di una condanna esplicita del ricorso a quelle pratiche della medicina tradizionale cinese che fanno uso di parti di animali selvatici è una cosa vergognosamente negligente e irresponsabile.
“Se si considera la recente proliferazione in tutto il mondo di rimedi della medicina tradizionale cinese, la decisione dell’OMS potrebbe contribuire alla fine di molte specie animali che si trovano sull’orlo dell’estinzione, come la tigre,” ha aggiunto Goodrich.
Oggi rimangono solo circa 4 000 tigri (Panthera tigris) e, in aggiunta alla perdita del loro habitat, la caccia per ossa, denti e altre parti del corpo utilizzate in una quantità di preparazioni mediche, ne ha drasticamente diminuito il numero. Secondo Panthera non esistono prove scientifiche che sostengano i presunti benefici derivanti dall’utilizzo di ingredienti di origine selvatica nei preparati e nei trattamenti.
Dal canto suo, l’OMS sostiene che l’introduzione della medicina tradizionale cinese (MTC) nell’elenco delle malattie non significa che l’Organizzazione ammetta l’utilizzo di animali selvatici protetti dalla legislatura internazionale.
“L’OMS raccomanda l’applicazione della Convenzione sul commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione, che protegge rinoceronti, tigri e altre specie,” ha detto il portavoce dell’OMS Tarik Jašarević a Reuters.
Ma altri sostengono che questa dichiarazione non si spinga abbastanza lontano per tutelare gli animali o, se è per questo, l’uomo.
Facendo eco ai commenti di Launay, il presidente del Wildlife Conservation Trust Anish Andheria ha dichiarato, “Scegliendo di appoggiare la MTC, l’OMS sembra aver ignorato la quantità disponibile di dati convincenti che collegano il traffico illegale di animali selvatici ai tassi di mortalità del personale forestale di prima linea e allo sfruttamento delle popolazioni indigene delle foreste.
Poiché la salute umana è il mandato principale dell’OMS, è fondamentale che questa sostenga gli sforzi volti a migliorare la sanità di questi importanti portatori di interessi per la salute del pianeta,” ha dichiarato Andheria, “invece di appoggiare pratiche che ne minacciano il benessere, senza contare l’incalcolabile pressione che queste comportano per la conservazione dei grandi felini in India.”
Immagine di apertura: una tigre in Cambogia. Foto di Rhett A. Butler/Mongabay.
Articolo originale: https://news-mongabay-com.mongabay.com/2019/05/conservation-groups-concerned-as-who-recognizes-traditional-chinese-medicine/