- Secondo un nuovo studio pubblicato a gennaio su sulla rivista Biological Conservation, condizioni di grave siccità e di calore, combinate alla perdita di habitat e altri impatti delle attività umane, stanno spingendo una delle specie endemiche australiane più enigmatiche e iconiche, l’ornitorinco, verso l’estinzione.
- Lo studio, condotto da ricercatori della University of the New South Wales di Sydney, prende in esame i potenziali impatti sulle popolazioni di ornitorinchi di tutte le minacce a cui questi animali sono esposti, come lo sviluppo della politica dell’acqua, la frammentazione degli habitat fluviali per effetto delle dighe, il dissodamento del terreno per scopi agricoli, le specie invasive, i cambiamenti climatici globali e periodi di siccità sempre più grave.
- Secondo lo studio, le condizioni climatiche attuali, unite agli effetti delle attività umane e altre minacce, potrebbero portare un calo generale del grado di abbondanza dell’ornitorinco dal 47% al 66% nei prossimi 50 anni e causare l’estinzione di popolazioni locali nel 40% circa dell’areale di distribuzione della specie.
I devastanti incendi che in Australia hanno fatto perdere la vita a più di un miliardo di animali, secondo alcune stime, sono solo uno degli effetti dei cambiamenti climatici globali contro cui combatte la fauna selvatica di questo paese. Di recente, l’Australia è stata anche nella morsa di una grave siccità, che ha fatto registrare temperature medie giornaliere di 41° C in tutto il paese, infrangendo il record precedente.
Secondo un nuovo studio pubblicato a gennaio sulla rivista Biological Conservation, condizioni di grave siccità e di calore, combinate alla perdita di habitat e altri impatti delle attività umane, stanno spingendo una delle specie endemiche australiane più enigmatiche e iconiche, l’ornitorinco, verso l’estinzione.
Lo studio, condotto da ricercatori della University of the New South Wales di Sydney, prende in esame i potenziali impatti sulle popolazioni di ornitorinchi di tutte le minacce a cui questi animali sono esposti, come lo sviluppo della politica dell’acqua, la frammentazione degli habitat fluviali per effetto delle dighe, il dissodamento del terreno per scopi agricoli, le specie invasive, i cambiamenti climatici globali e periodi di siccità sempre più grave.
Richard Kingsford, direttore del Centro di Scienze dell’Ecosistema della UNSW di Sydney e coautore dello studio, ha osservato che gli ornitorinchi vivono in aree in cui l’uomo si sta espandendo, minacciandone la sopravvivenza a lungo termine e ha spiegato che “in queste aree si trovano dighe che impediscono i loro spostamenti, coltivazioni che possono distruggere i loro cunicoli sotterranei, attrezzature da pesca e trappole per gamberi cherax che possono farli annegare, e volpi invasive che possono ucciderli.”
Secondo lo studio, le condizioni climatiche attuali, unite agli effetti delle attività umane e altre minacce, potrebbero portare un calo generale del grado di abbondanza dell’ornitorinco dal 47% al 66% nei prossimi 50 anni e causare l’estinzione di popolazioni locali nel 40% circa dell’areale di distribuzione della specie.
L’autore principale della ricerca, Gilad Bino del Centro di Scienze dell’Ecosistema della UNSW di Sydney, sostiene che bisogna intervenire immediatamente per evitare la scomparsa dell’ornitorinco. Infatti, ha dichiarato che “le misure nazionali di conservazione di questi mammiferi unici, come anche di altre specie, vanno migliorate con urgenza aumentando i monitoraggi, tenendo traccia degli andamenti, riducendo le minacce, proteggendo e migliorando la gestione degli habitat delle acque dolci.”
Considerando le previsioni sul peggioramento dei cambiamenti climatici e dei loro effetti nel corso dei prossimi decenni, Bino e gli altri ricercatori hanno calcolato che il grado di abbondanza dell’ornitorinco potrebbe ridursi fino al 73% nei prossimi 50 anni, per la maggior parte a causa dell’aumento della frequenza e della durata di episodi di grave siccità. “Questi pericoli espongono l’ornitorinco al rischio di estinzione a livello locale in maniera ben peggiore, senza alcuna possibilità di ripopolazione,” sostiene Bino.
Bino e il suo team nell’articolo scrivono che questi impatti aumenterebbero il rischio di estinzione dell’ornitorinco a tal punto da legittimare un declassamento nella Lista Rossa IUCN. Al momento, la specie è classificata come “quasi minacciata” ma, secondo i ricercatori, è probabile che venga riclassificata come “vulnerabile.” Bino sostiene che le scoperte del suo team di ricerca si aggiungono a un insieme di prove, in costante aumento, a dimostrazione del fatto che l’ornitorinco e molte altre specie native dell’Australia siano sulla strada dell’estinzione.
Brendan Wintle, coautore dello studio e professore all’Università di Melbourne, afferma che è fondamentale implementare subito le misure di conservazione per arrestare la discesa dell’ornitorinco verso il baratro dell’estinzione: “persino per una specie ritenuta ‘non in pericolo’ come l’ornitorinco ridurre o, addirittura, eliminare le situazioni di minaccia, come la costruzione di nuove dighe, probabilmente potrebbe risultare più efficace che aspettare che il rischio di estinzione aumenti e non si possa più fare nulla per salvarla.”
CITAZIONI:
• Bino, G., Kingsford, R. T., & Wintle, B. A. (2020). A stitch in time–Synergistic impacts to platypus metapopulation extinction risk. Biological Conservation, 242, 108399. doi:10.1016/j.biocon.2019.108399
• Woinarski, J. & Burbidge, A.A. 2016. Ornithorhynchus anatinus . The IUCN Red List of Threatened Species 2016: e.T40488A21964009. doi:10.2305/IUCN.UK.2016-1.RLTS.T40488A21964009.en. Downloaded on 29 January 2020.
Articolo originale: https://news-mongabay-com.mongabay.com/2020/01/severe-drought-and-other-climate-impacts-are-driving-the-platypus-towards-extinction/